Il processo creativo per arrivare ad un ottimo lavoro può essere lungo e complesso. Ma se di questo teniamo già conto, può accadere di peggio quando l’idea creativa proprio non arriva! Per ovviare a questo blocco del creativo, nonché ad altri problemi simili, una delle tecniche più utilizzate è il Brainstorming. Una grande “esplosione”, capace di tirar fuori idee inaspettate e di superare i blocchi psicologici della logica e della banalità.
Cos’è il Brainstorming e come si svolge
Da brain (cervello) e storming (scatenarsi, ma anche dal sostantivo tempesta), si può definire il Brainstorming come un’esplosione di idee espresse liberamente e senza barriere psicologiche. Le proposte devono essere lanciate in modo continuo, senza paura che siano stupide o poco fattibili, e con la possibilità di combinarsi tra loro per ottenere idee ancora nuove.
Il processo di Brainstorming si svolge solitamente in gruppo, ma può essere realizzato anche in poche persone, o addirittura da soli. Ogni volta che uno dei componenti ha un’idea – per quanto in quel momento possa sembrare irrealizzabile o poco attinente – deve poterla esprimere. E ogni altro componente, o anche la stessa persona, può lanciare una nuova idea oppure un’aggiunta, una modifica, una combinazione o un nuovo spunto all’idea già espressa.
Ogni proposta deve obbligatoriamente essere appuntata (ancor meglio se da un componente esterno, che registra o tiene traccia di tutto), fino ad ottenere un fornito elenco. A tutti i partecipanti deve essere sempre garantito di parlare e proporre, senza sovrapporsi, ma se necessario anche enunciando più idee consecutivamente. Per questo è utile avere un moderatore che dia ad ognuno l’occasione di intervenire ordinatamente. Non esiste una durata perfetta: fin quando gli spunti continuano ad arrivare, che motivo c’è di bloccarli? Ci si può fermare quando i componenti si sentono stanchi, perché le idee non saranno più spontanee. Può accadere dopo 30 minuti, dopo ore intere… o in occasione della pausa pranzo. Poi, soprattutto se in ufficio, l’ambiente deve essere tranquillo e silenzioso, senza disturbi dall’esterno, come in una riunione. Infine, a mente fredda (preferibilmente il giorno dopo), bisognerà analizzare con grande calma le proposte per sviluppare solo quelle migliori.
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Perché al creativo fa bene il Brainstorming
Il metodo è utilizzato sin dagli anni ’40 dai creativi a corto di idee: pubblicitari, grafici, designer, copywriter, scrittori. Il primo motivo è che alcune delle idee migliori (e finalmente fuori dalla solita banalità) sono nascoste chissà dove. Non sappiamo dove siano, ma sappiamo dove NON siano: nei brief, nei business plan, nelle richieste di un cliente, nei piani tanto curati del creativo stesso. I modelli e le abitudini culturali le rendono così “strane” ed inconsuete che il cervello non può arrivarci tramite un’analisi precisa ed ordinata. Deve scovarle in qualche ragionamento astruso, liberandosi dei freni e scatenandosi liberamente, appunto, in una tempesta di idee.
Il Brainstorming può anche evitare la scarsità di proposte. Se in alcuni progetti un’idea “giusta” si trova in fretta, non è detto che sia poi quella migliore o quella più soddisfacente. I creativi sanno che è bene, specie nelle fasi iniziali, poter ragionare su più idee e portarle avanti fin quando verrà fuori la più adatta. Con il Brainstorming si stila un lungo elenco di proposte, che funge da backup nel caso in cui quella principale si rivelasse inadatta o fallimentare. Molto meglio averne una di riserva che dover continuare con quella sbagliata!
E naturalmente, il Brainstorming rende possibili idee che altrimenti non sarebbero esistite. Non solo per la liberazione della mente, ma anche per i collegamenti altrettanto liberi con quelli di altre persone. La reazione a catena delle proposte, che si incollano tra di loro, non avrebbe mai vita se qualcuno non avesse lanciato l’idea precedente (o tutte le precedenti!), né se qualcun altro non lanciasse quella successiva.
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Tecniche di Brainstorming e metodi alternativi
La classica riunione con lancio di proposte ha smesso di stimolare la vostra creatività? Vi proponiamo alcune tecniche di Brainstorming e qualche metodo originale per riaccendere la mente del gruppo di lavoro.
- Si possono porre delle domande semplici ed aperte ad inizio sessione. Tra le più adatte ci sono le celebri “5 W” degli articoli di giornale, che qui aiutano a riunire nuove idee per ogni settore del progetto: giungeranno spunti originali sul Chi, Cosa, Quando, Dove e Perché, a cui aggiungiamo il Come. Ognuno, comunque, può ideare domande differenti ed anche più specifiche, a seconda delle esigenze. Si può addirittura chiedere ai partecipanti di domandarsi quali siano i dubbi sul progetto, per poi farli rispondere a vicenda alle loro stesse domande.
- È possibile iniziare con uno o più elementi chiave, che siano fondamentali e centrali del progetto, e che guideranno la discussione. A seconda della natura del progetto può trattarsi di parole (Copywriting), immagini (Grafica) o in generale temi (per qualunque caso). Il Brainstorming non deve risultarne limitato: una volta stabilito il punto di partenza, se anche sopraggiungono idee meno attinenti, vanno comunque ascoltate e appuntate.
- Come ultima soluzione proponiamo una Moodboard applicata al Brainstorming. La Moodboard è una tavola (fisica) su cui raccogliere tanti concetti sotto forma di bigliettini scritti, disegni e fotografie, che vengono fissati su di essa. Viene usata per le presentazioni, ma si può applicare anche al Brainstorming! Invece di appuntare le idee su un foglio, si fissano sulla tavola tramite bigliettini o stampando al momento foto e immagini. Avere le proposte direttamente davanti agli occhi stimola ancor più la creatività.
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